Sandro Lagomarsini,
La polvere sulla tunica
Mavì De Filippis

Sandro Lagomarsini, La polvere sulla tunica. Per una testimonianza cristiana più limpida e credibile, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 2022.

Don Sandro viene definito un parroco di “montagna”, la sua famiglia è originaria di Ameglia, in provincia di La Spezia, lui vive in provincia di Varese Ligure nella Val di Vara ormai da molti anni. Questo libro è il più recente dei tanti libri che è venuto scrivendo. È un libro molto prezioso, ricco di tutti i principali temi di un cristianesimo vissuto in prima persona con fede evangelica professata contro ogni fraintendimento, ipocrisia, cattiva coscienza. Fin dal titolo si sa che don Sandro denuncia la Chiesa per aver coperto di polvere “la tonaca”.

La veste della Chiesa è strappata dagli scismi, dalle divisioni interne e dai particolarismi settari. È poi macchiata dalle gravi colpe dei suoi membri. Poi però, se non siamo vigili, sulla tunica della Chiesa si deposita una polvere che la rende opaca e infeltrita. Una polvere fatta di disattenzione, insensibilità, durezza, pigrizia mentale, sordità al disagio, piccole e meno piccole prevaricazioni, mancanza di sincerità, formalismi, ostentazioni. Sono cose che facciamo perché non ci sembrano gravi, o che subiamo in silenzio perché non sappiamo con chi lamentarcene. E se qualcuno si lamenta, lo fa sottovoce. È doveroso parlarne con franchezza e pubblicamente, come ci permettono la libertà e la dignità del cristiano.

Nel libro sono affrontati molti aspetti del Cristianesimo, dai problemi teologici, alle dispute su alcune traduzioni/tradimenti, o quanto meno fraintendimenti. Si affrontano altresì tematiche di vita comunitaria con occhio acuto e vigile. Tutti temi affrontati in un’ottica veramente evangelica, mai astratta e impersonale ma al contrario sempre arricchita da esperienze personali. Mi pare di fare cosa utile per il lettore nel dare qui l’elenco dei capitoli che compongono il libro: «Un catechismo esperenziale oppure no?», «Le ferite famigliari guaribili», «Una traduzione al macero», «Per essere pastori scrupolosi e umani», «Sul secondo comandamento», «Gli scorpioni di Federico Fellini», «Sul culto cristiano durante la pandemia», «Riflessioni cristiane sulle epidemie», «Un regalo poco gradito», «Una ripulitura liturgica», «Sulla confessione durante la pandemia», «Pedofilia: vediamo tutti i pericoli?», «Urgono decreti attuativi», «Il virus del neofariseismo», «Battaglie attorno alla dignità sacerdotale», «Perché le madri violano le regole», «Contro la sottomissione», «Uno sguardo attento alla realtà della montagna». Si può bene affermare, parafrasando l’ultimo titolo, che don Sandro nella su vita e nei suoi scritti è sempre attento alla realtà e anche, o forse soprattutto quando, in occasione della pandemia, affronta i temi dei sacramenti e della loro frequentazione diradata da parte dei fedeli. Prende una posizione non lontana dal luteranesimo ma non lo fa per un astratto principio teologico, al contrario per saggezza e capacità di aderire a una realtà che non cambia l’intensità della fede ma muta soltanto alcune abitudini. Un’attenzione particolare è poi riservata ai problemi dell’insegnamento. Da più di cinquant’anni don Sandro fa scuola ai bambini che vivono in montagna o insegna italiano agli immigrati, e nel fare ciò segue l’insegnamento di don Milani che gli è Maestro in senso pieno del termine. La sua capacità umana di farsi carico dei problemi del prossimo e in particolare dei più piccoli, spesso anche emarginati, lo rende un insegnante nato, appassionato educatore, la cui forza rivoluzionaria ha ben compreso. Tutto ciò gli consente ancora di appassionarsi ed essere felice quando un suo piccolo allievo fa dei progressi non solo nel sapere in senso stretto, ma soprattutto nella capacità di convivere con gli altri. Per questo non soltanto è un allievo ed erede di don Milani, ma anche dei suoi amici Ruth e Franco Fortini. Infine, non posso chiudere questa breve segnalazione senza ringraziare l’editore del libro, la Libreria Editrice Fiorentina, nel cui catalogo sono da sempre don Milani e Aldo Capitini.