Conversazione ininterrotta
Rassegna bibliografica su Franco Fortini nel centenario della sua nascita
(1917-2017)

Francesca Ippoliti

A conclusione di un 2017 ricco di eventi organizzati in occasione del centenario della nascita di Franco Fortini, proponiamo ai nostri lettori la Rassegna bibliografica compilata da Francesca Ippoliti e apparsa sul numero 18 di «Testo e Senso».

Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli già fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati

e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.

Le voci odo lontane come i fili
del tramonto tra le pietre e i cavi…
Ogni parola che mi giunge è addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno là, per la discesa.

F. Fortini, Agli amici (in Poesia e errore)

Franco Fortini nasce a Firenze il 10 settembre 1917, a ridosso della Rivoluzione d’Ottobre. Nel 2017, ad un secolo dalla nascita del poeta, saggista e scrittore, e dal grande rivolgimento politico che ha cambiato le sorti del XX secolo, quali bilanci è possibile trarre in merito all’avanzamento degli studi fortiniani nei nostri giorni? Quale eredità riceviamo da una testimonianza artistica e intellettuale espressa in un corpus di oltre quaranta volumi?1

Il modello che abbiamo di fronte, quando ci si accosta a un autore come il nostro, è quello di un intellettuale poliedrico – poeta, traduttore, critico letterario, studioso, saggista, professore, ideologo – di cui nell’attuale cultura dello specialismo sarebbe difficile, se non impossibile, rintracciare un eguale. Intransigenza, isolamento, moralismo, asprezza, impegno: potrebbe essere questa una prima istantanea di Franco Fortini, a cento anni dalla sua nascita. Eppure tale immagine, forse la più diffusa nella ricezione critica e nella percezione dei lettori, si rivela insufficiente ad uno sguardo più attento, come se fosse sfocata o addirittura stracciata a metà. Aumentando la messa a fuoco, e ricomponendo i pezzi, bisognerebbe aggiungere: onestà intellettuale, profonda dedizione, e soprattutto una capacità di partecipare all’attività dei migliori scrittori del proprio tempo con uno scavo critico che ha che fare con l’amore. Ecco riapparire, allora, per tentativi e approssimazioni, un’ immagine intera, perfettamente a fuoco: quella di un poeta e di un intellettuale dotato di una generosità critica eccezionalmente aggressiva e penetrante.

Il primo a scrivere una monografia su Fortini è Alfonso Berardinelli nel 1973 per l’editore La Nuova Italia,2 seguito poi da Pasquale Sabbatino, Romano Luperini e Remo Pagnanelli negli anni Ottanta,3 e da Jadwiga Miszalska, Thomas E. Peterson e Luca Lenzini negli anni Novanta.4 Negli anni Zero l’attenzione non diminuisce: Massimo Raffaeli, Robert Minchev, Erminia Passannanti, Daniele Balicco, Romano Luperini, Paolo Jachia, Fabrizio Podda pubblicano volumi di approfondimento monografico.5 Anche il decennio che sta per concludersi ci sembra una conferma dell’interesse critico che l’opera di Fortini ha suscitato e continua a suscitare: nel 2011 esce Inverni di guarnigione. Franco Fortini professore in Fieravecchia (Siena, Fondazione Monte dei Paschi di Siena) di Valentina Tinacci, seguito nel 2012 da Tre saggi su «La partenza» di Franco Fortini (Piateda, CFR) a cura di Gianmario Lucini. Nel 2013 vengono pubblicate ben tre monografie: Fortini nella città nemica: l’apprendistato intellettuale di Franco Fortini a Firenze (Milano, Unicopli) di Luca Daino, Un’antica promessa: studi su Fortini (Macerata, Quodlibet) di Luca Lenzini e Meglio peccare fortiter: poeti e versificatori, ritardatari e aggiornatissimi nei pareri di lettura di Franco Fortini (Pisa, Pacini) di Valentina Tinacci e Marianna Marrucci. Infine, nel maggio 2017 è uscita l’accurata monografia di Francesco Diaco, Dialettica e speranza. Sulla poesia di Franco Fortini (Macerata, Quodlibet), mentre ad ottobre è stato pubblicato il volume di Luca Daino, La gioia di conoscere. I pareri editoriali di Franco Fortini per Mondadori, con introduzione di Edoardo Esposito (Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori).

Attualmente, facendo riferimento alle pubblicazioni, ai convegni e agli eventi legati al centenario, l’attenzione degli studiosi appare rivolta soprattutto alla produzione poetica, pur non mancando approfondimenti su altri aspetti, sia più propriamente letterari, come ad esempio l’attività di critico, di traduttore e di collaboratore editoriale, che più legati alla sfera politico-sociale. In particolare quest’ultima appare forse meno indagata rispetto al passato. Tale orientamento della critica è dovuto da un lato dal venir meno delle coordinate storiche all’interno delle quali gli scritti fortiniani erano pensati, dall’altro da un profondo mutamento di ruolo e funzione dell’intellettuale nella società contemporanea. Come scrive Fortini stesso nell’Autodizionario degli scrittori italiani:

La maggior parte delle prose polemiche e politiche (di grande interesse documentario) sono indubbiamente invecchiate. Non così talune prove narrative e alcune scritture autobiografiche e critiche. Spenta la controversia e lontana dall’applauso come dalla denigrazione, spogliata dalle interpretazioni psicologistiche, dell’opera di F. il nostro tempo considera soprattutto il significato degli scritti poetici.6

Lenzini osserva – nella relazione7 per il convegno Attraverso Fortini. Poesia, educazione, mondo svoltosi a Roma Tre il 9 maggio 2017 – che proprio questa breve voce di dizionario sembra anticipare la ricezione critica di Fortini. Tuttavia, pur riconoscendo l’inevitabile invecchiamento della scrittura saggistica più direttamente legata all’attualità politica, lo studioso ci mette in guardia dal considerarla solo dal punto di vista sociologico o stilistico, e ci esorta a comprendere le istanze che spingevano gli scrittori come Fortini ad un’intensa partecipazione civile:

La recente e quasi ossessiva insistenza sull’esaurimento della funzione dell’intellettuale “novecentesco” molto spesso nasconde nient’altro, alla fine, che l’intenzione di liberarsi una volta per tutte della critica e della ricerca (autonoma e demistificante) della verità, riconducendo l’una e l’altra ad una forma di risentimento, una deriva del rancore sociale che sarebbe propria dei losers. «Dire la verità», invece, è per l’appunto il compito che, nell’anno in cui moriva Fortini, Edward Said affidava all’intellettuale (Representations of the Intellectual, 1994); e lo faceva con dei precisi riferimenti all’ingiustizia sociale, alle discriminazioni e alle guerre dei potenti e alle loro mistificazioni.

Fatte queste premesse, possiamo ripercorrere gli attuali sviluppi degli studi su Franco Fortini, analizzandone i principali centri d’interesse e dedicandoci ai singoli aspetti del corpus che sono stati oggetto di ricerca e di approfondimento. Continua la lettura

 

Note

1 Dati aggiornati al 23 novembre 2017.

2 A. Berardinelli, Franco Fortini, Firenze, La Nuova Italia, 1973.

3 P. Sabbatino, Gli inverni di Fortini. Il rischio dell’errore nella cultura e nella poesia, Foggia, Bastogi, 1962; R. Luperini, La lotta mentale. Per un profilo di Franco Fortini, Roma, Editori Riuniti, 1986; R. Pagnanelli, Fortini, Ancona, Transeuropa, 1988.

4 J. Miszalska, Letteratura e impegno. La critica di Franco Fortini e la sua concezione della letteratura, Kraków, Universitas, 1993; T.E. Peterson, The ethical Muse of Franco Fortini, Gainesville, University Press of Florida, 1997; L. Lenzini, Il poeta di nome Fortini. Saggi e proposte di lettura, San Cesario di Lecce, Manni, 1999.

5 M. Raffaeli, Appunti su Fortini, Brescia, L’Obliquo, 2000; R. Minchev, Franco Fortini – Intellektueller und Lyriker im Italien des 20, Grin Verlag, Jahrhunderts, 2003; E. Passannanti, Poem of the Roses: Linguistic Expressionism in the Poetry of Franco Fortini, Leicester, Troubador Publishing, 2004; D. Balicco, Non parlo a tutti. Fortini intellettuale politico, Roma, Manifestolibri, 2006; R. Luperini, Il futuro di Fortini, San Cesario di Lecce, Manni, 2007; P. Jachia, Franco Fortini: un ritratto, Civitella Val di Chiana, Zona, 2007; F. Podda, Il senso della scena: lirica e iconicità nella poesia di Franco Fortini (con un inedito), Pisa, Pacini, 2008.

6 F. Piemontese (a cura di), Autodizionario degli scrittori italiani, Milano, Leonardo, 1990.

7 L. Lenzini, Nella vigna del tempo. Fortini saggista nel nuovo millennio, «Le parole e le cose», 9 maggio 2017.