CFP – Conflitto e lavoro:
l’opera di Lucio Mastronardi
(1930-1979)

La redazione dell’«Ospite ingrato online» invita a contribuire a uno speciale su Lucio Mastronardi (1930-1979) a quarant’anni dalla sua morte.

A proporre questo speciale ci spinge anzitutto l’idea che Mastronardi sia uno scrittore importante e di valore che ha però subito nel tempo una serie di pregiudizi (la sua naïveté, il legame soffocante con Vigevano, la lingua dialettale) e che ha goduto di una fortuna parziale e incostante, affidata spesso a recensioni, ritratti, introduzioni o brevi interventi come ad esempio quelli di Asor Rosa (1964), Calvino (1981), Del Buono (1964 e 1994), Manganelli (1977), Montale (1959), Pautasso (1977), Spinazzola (1975 e 1979) o ai commenti, per lo più sporadici, di pochi interpreti (quelli, ad esempio, di Aliberti 1986; Ferretti 1964 e 1983; Grignani 1983; Jacomuzzi 1983; Mariani 1962; Rinaldi 1985; Tesio 1994 e 2002. Cfr. soprattutto: Pallavicini, Ramazzina 1999) ma certo imparagonabile a quella che hanno ricevuto altri scrittori a lui contemporanei, da Bianciardi a Pasolini. L’attenzione per l’opera di Mastronardi si concentra sostanzialmente in tre momenti: dopo la pubblicazione del Maestro, complice il film diretto da Petri l’anno successivo, con Alberto Sordi e Claire Boom, dopo la sua morte e nei dintorni del convegno di studi organizzato a Vigevano il 6 e il 7 giugno 1981 i cui atti sono confluiti nel volume Per Mastronardi curato da Maria Antonietta Grignani. Nonostante alcuni studi più recenti, non molti per la verità (Novelli 2005; Turchetta 2007; De Gennaro 2012; Bignamini 2014; Grossi 2014; Zerbi 2014), Mastronardi resta un autore meno letto e meno conosciuto rispetto a molti altri narratori italiani.

Ci spinge inoltre l’idea che Mastronardi abbia offerto una delle più efficaci e acute rappresentazioni della società italiana negli anni del miracolo economico ˗ e più in generale, come aveva notato Asor Rosa (1964), della società neocapitalistica ˗ capace di mostrare forze e contraddizioni che caratterizzano quel momento storico ma che persistono ancora oggi. Dietro l’apparente razionalità del lavoro, dietro gli oggetti-simbolo del benessere generato dal vorticoso sviluppo industriale, dietro la feticizzazione del denaro e dello status sociale, Mastronardi scorge i segni di una paradossale e violenta irrazionalità, di nuove forme di alienazione e nevrosi, di una nuova antropologia.

I contributi potranno riguardare la figura dell’autore e la sua opera in generale o concentrarsi su una o più opere e potranno riguardare, per esempio, i seguenti aspetti:

1) La figura di Mastronardi nella narrativa italiana del secondo Novecento

2) La posizione di Mastronardi nel campo letterario tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta

3) Il rapporto tra letteratura e industria nell’opera di Mastronardi

4) Il rapporto tra l’autore e la tradizione letteraria

5) L’eredità di Mastronardi nella letteratura contemporanea

6) La rappresentazione dell’economia italiana e della modernizzazione durante il boom economico nell’opera di Mastronardi

7) Il rapporto tra lo stile e la realtà rappresentata dall’autore

8) La rappresentazione del lavoro offerta da Mastronardi

9) La rappresentazione del mondo della scuola in Mastronardi

10) Il microcosmo di Vigevano: “il mondo in piccolo” e il suo valore allegorico

11) Le traduzioni di Mastronardi e la sua ricezione fuori d’Italia

Abstract

Un breve abstract (di massimo 1.500 battute) e una breve nota biografica dovranno cortesemente essere inviati entro il 31 ottobre 2019 al seguente indirizzo email: ospiteingrato@gmail.com.

L’accettazione sarà comunicata entro il 30 novembre 2019.

Contributo finale

I contributi, della lunghezza massima di 45.000 battute, dovranno essere inviati al medesimo indirizzo entro il 31 marzo 2020.

Lo speciale verrà pubblicato nella sezione «Conflitto e lavoro» e sarà curato da Ludovica del Castillo, Claudio Panella, Maria Vittoria Tirinato e Tiziano Toracca.

Bibliografia citata a testo:

Aliberti C. (1986), Guida alla lettura di Lucio Mastronardi, Bastogi, Foggia.

Asor Rosa A. (1962), Grottesco di Lucio Mastronardi, in «Mondo Nuovo», 22 luglio.

Id. (1964), Uno scrittore ai margini del capitalismo: Lucio Mastronardi, in «Quaderni piacentini», n. 14, gennaio-febbraio, poi col titolo Mastronardi ai margini del capitalismo, in G. Grana, a cura di, Il Novecento. I contemporanei, vol. X, Marzorati, Milano 1979, pp. 9224-9228.

Bignamini M. (2014), Alienazione sociale e discorso della follia nel «Maestro di Vigevano», in «Strumenti critici, XXIX, n. 3, settembre-dicembre 2014, pp. 455-474.

Calvino I. (1981), Il castoro e il calzolaio, in «la Repubblica», 6 giugno.

De Gennaro R. (2012), La rivolta impossibile: vita di Lucio Mastronardi, Ediesse, Roma.

Del Buono O. (1964), Tanto di cappello al Meridionale, in «La settimana Incom illustrata».

Id. (1994), Lucio Mastronardi, in Amici, amici degli amici, maestri, Baldini & Castoldi, Milano, pp. 101-106.

Ferretti G. C. (1964), Il riccio di Vigevano, in «Rinascita», 21 marzo.

Id. (1983), Il mondo in piccolo. Ritratto di Lucio Mastronardi, in Per Mastronardi, cit., pp. 23-36.

Grignani M.A. (1983), a cura di, Per Mastronardi. Atti del Convegno di studi su Lucio Mastronardi, Vigevano, 6-7 giugno 1981, La Nuova Italia, Firenze.

Grossi A.M. (2014), La fatica di insegnare: i maestri elementari in De Amicis e Mastronardi, in «Annali d’Italianistica», n.32, pp. 475-490.

Jacomuzzi (1983), Il maestro di Vigevano, in Per Mastronardi, cit., pp. 65-75.

Manganelli G. (1977), Un Graal di colla e cuoio, in «Il Corriere della Sera», 28 agosto.

Mariani G. (1962), La giovane narrativa italiana tra documento e poesia, Le Monnier, Firenze.

Montale E. (1959), Letture. Il calzolaio di Vigevano, in «Corriere della Sera», 31 luglio.

Novelli M. (2005), Lucio Mastronardi tra verismo e grottesco. A proposito del “Calzolaio di Vigevano”, in «Nuova Antologia», gennaio-marzo, n. 2233, pp. 203-212.

Pallavicini P., Ramazzina A. (1999), a cura di, Mastronardi e il suo mondo, Otto/Novecento, Milano.

Pautasso S. (1977), Introduzione, in Gente di Vigevano, Rizzoli, Milano, pp. V-X.

Rinaldi R. (1985), Mastronardi: storia di uno scavo interrotto, in Id., Il romanzo come deformazione. Autonomia ed eredità gaddiana in Mastronardi, Testori, Arbasino, Mursia, Milano, pp. 9-30.

Spinazzola V. (1975), È ancora l’epopea di rate e cottimi, in «l’Unità», 16 maggio.

Id., (1979), in «l’Unità», 1 maggio, poi in Id., Lucio Mastronardi, in Letteratura e popolo borghese, Unicopli, Milano 2000, pp. 223-225.

Tesio G. (1994), Introduzione, in L. Mastronardi, Il maestro di Vigevano. Il calzolaio di Vigevano. Il meridionale di Vigevano, Einaudi, Torino, pp. V-XVIII.

Id. (2002), L’ultimo Mastronardi: la sfida di un moralista insocievole tra demoni e clown, in L. Mastronardi, A casa tua ridono e altri racconti, Einaudi, Torino, pp. V-XXI.

Turchetta G. (2007), Il calzolaio di Vigevano di Lucio Mastronardi, in Letteratura italiana. Il secondo Novecento: Le opere 1938-1961, a cura di A. Asor Rosa, Einaudi, Torino-Roma, pp. 609-638.

Zerbi V. (2014), Lucio Mastronardi, ovvero dell’inattualità. Proposte linguistiche di archeologia industriale, in «Autografo», n. 51, pp. 63-85.