Anna Maria Babbi,
Alberto Comparini
Letteratura e altri saperi
Antonella Bisardi
Edito da Carocci per la cura di Anna Maria Babbi e Alberto Comparini, Letteratura e altri saperi. Influssi, scambi, contaminazioni si presenta come una raccolta dal carattere composito ma coerente. La profonda eterogeneità degli interventi, dodici in totale, a firma di diversi autori (Raffaella Bertazzoli, Giovanni Bottiroli, Mimmo Cangiano, Riccardo Castellana, Alberto Comparini, Claudio Galderisi, Rosalba Galvagno, Giampiero Moretti, Massimo Natale, Andrea Nicolini, Simone Rebora, Salvatore Renna), non mina l’unitarietà di fondo del progetto, che si propone di riflettere sui rapporti tra letteratura e altre discipline, quali, in particolar modo, la filologia, la psicoanalisi, l’antropologia, la politica, e sull’intrinsecità stessa della disciplina letteraria.
Compito non facile, senza rischiare la ridondanza o la sterilità, quello di inserirsi in un dibattito critico tutt’altro che in via di risoluzione e che, sempre più, rischia di ridursi in disquisizioni tra e per soli addetti al settore. Le ragioni della raccolta sono da rinvenire nel rilancio di una prospettiva comparatistica ed ermeneutica della letteratura: difficile non notare, in nuce, la volontà di inserirsi attivamente nel dibattito circa la crisi della letteratura – e in generale delle materie umanistiche – per evidenziare le potenzialità di tale disciplina, da intendere oggi in un’ottica transnazionale e interdisciplinare, e la necessità di una prospettiva ermeneutica che aggiunga e, laddove necessario, tolga qualcosa alle precedenti interpretazioni, nel tentativo di scardinare la cogente gerarchizzazione diacronica che ne “monumentalizza” alcune a scapito di altre che potrebbero apparire, agli occhi di un lettore coevo, più attuali.
Il testo si pone dunque come una sorta di laboratorio critico, all’interno del quale più studiosi, partendo da particolari punti di vista e da angolazioni diverse, riflettono sullo stesso grande tema, ossia il senso e il valore della letteratura. La prospettiva interdisciplinare su cui la quasi totalità degli interventi è costruita ha l’obiettivo ultimo di dimostrare come il testo letterario, al di là della sua intrinseca natura di luogo semiotico di formazione dell’immaginario collettivo, sia altresì veicolo di scambio e di contaminazione con altre discipline e strumento interpretativo del reale, e funga, dunque, da modello. Da ciò la necessità di promuovere lo sgretolamento delle rigide barriere nazionalistiche e delle canonizzazioni “irreversibili” in favore di una concezione della letteratura, e di tutte le discipline ad essa legate, più fluida e meno sterilmente ossequiosa nei confronti di un passato che deve essere inteso non come punto di arrivo bensì come punto di partenza per nuove interpretazioni, anche e soprattutto del presente. Senza mettere in dubbio l’imprescindibilità di una conoscenza approfondita e solida dell’intentio operis, si vuole tuttavia insistere su come essa non debba rappresentare un limite invalicabile all’intentio lectoris. Attraverso la mediazione, la convergenza e il dialogo tra i due aspetti, nei quali è comunque rinvenibile una certa propedeuticità, è possibile giungere a significati ulteriori: adottare una prospettiva ermeneutica permette, infatti, di ridare linfa vitale ad opere che scontano oggi vecchiezza e banalizzazione e che, causa l’ineluttabilità dei canoni, non vengono più messe in discussione.
Le tesi portate avanti in Letteratura e altri saperi sono avvalorate da quelli che Bertazzoli definisce, nella premessa, case studies esemplari, ossia degli interventi in cui alla teoria si affiancano esempi prettamente romanzeschi che si muovono lungo prospettive diacroniche e geografiche, restituendo pienamente il senso di interdisciplinarietà e transnazionalità a cui gli autori aspiravano. Gli 11 case studies proposti sono organizzati secondo una bipartizione: la prima parte, intitolata Rapporti di convergenza, consta di 6 capitoli che analizzano le confluenze, le osmosi, gli oltrepassamenti e gli accavallamenti tra letteratura e discipline ad essa conseguenti o contigue; la seconda parte, Letture in convergenza, è più specificamente incentrata su delle esemplificazioni letterarie, che spaziano dalla mitologia alla modernità. Si tratta di un quadro ricco e complesso, che dà anche conto di alcune delle principali correnti teoriche che hanno attraversato, in alcuni casi rivoluzionandolo, il recente passato e che sono tutt’oggi utilizzate, senza tuttavia fornire in modo sistematico una visione d’insieme – obiettivo, questo, in realtà non perseguito dalle intenzioni autoriali. Obiettivo perseguito e ottenuto con successo è invece quello di porre l’accento sulla funzione della letteratura come serbatoio del possibile. Ma l’aspetto sicuramente più pregevole del testo è il suo prestarsi a fornire un metodo di indagine teso, appunto, alla convergenza tra le varie e diverse discipline del sapere umanistico, e al rigetto del mero specialismo settoriale.