Quando il plico contenente il dattiloscritto di Servabo arrivò in casa editrice, Giulio Bollati me lo affidò perché ne curassi le varie fasi richieste dalla pubblicazione. Il testo era di poche pagine e rischiava di risultare troppo esile come libro. L’editore pensò allora di ridurre il formato della collana «Varianti» cui era destinato, dando così […]

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