
depuis toujours […]
Ph. Jaccottet, Parler, 1 (Chants d’en bas, 1977)
È chiaro che propendiamo per questa seconda ipotesi e parlando dei temi della metapoesia cercheremo di dimostrarlo. Una pratica così diffusa nella scrittura moderna e contemporanea forse merita, innanzitutto, di essere compresa meglio. In questo tentativo di spiegare come funziona la metapoesia si inserisce questo studio, che fa parte di un lavoro più ampio con l’obiettivo di indagare il fenomeno da un punto di vista teorico, enunciativo e tematico.2 In questa sede ci è parso opportuno concentrarci sui temi, l’aspetto forse più sensibile, proprio in virtù del cliché che inchioda la metapoesia all’autoreferenzialità.
La poesia italiana degli anni Sessanta e Settanta ci sembra un ottimo campo di indagine per mettere in luce il potenziale espressivo e creativo della metapoesia. Seppur con alcune differenze cronologiche, la critica è abbastanza d’accordo nel considerare il lasso di tempo che va, più o meno, dalla seconda metà degli anni Cinquanta alla fine degli anni Settanta come un periodo estremamente ricco di proposte e sperimentazioni, segnato da una dirompente rottura rispetto alle tradizioni dei decenni precedenti, un rinnovamento percepito come esigenza irrinunciabile, pur con forme ed esiti estremamente differenti a seconda dei campi e degli autori.3 Sono questi gli anni in cui si fonda, in un certo senso, quel che chiamiamo oggi – in mancanza di appellativi più congrui – poesia “contemporanea”.4 In un paesaggio letterario così fertile ed eterogeneo, in cui posizionarsi e riflettere sulla propria pratica diviene un’urgenza, la metapoesia non può che giocare un ruolo di primo piano.
Se giustificare la scelta di questo determinato periodo, seppur con delle frontiere porose, non sembra porre eccessive difficoltà, non vale altrettanto per la selezione degli autori. Fra esperienze individuali (maestri, poeti maturi, esordienti ecc.), fra campi più o meno larghi (ermetici, neoavanguardisti, “terza generazione” ecc.), i poeti e le poetesse sono di numero troppo elevato perché tutti possano essere presi in considerazione. È stata compiuta una scelta arbitraria, cioè quella di limitare l’analisi a un numero ristretto ma abbastanza coerente di poeti,5 la cui scrittura metapoetica, nella sua complessità, ricchezza e pregnanza ci è parsa particolarmente significativa. Se alcuni lettori, non trovando Sanguineti, Luzi, Pasolini e tanti altri, rimarranno delusi, sappiano che si è voluto evitare una dispersione velletariamente esauriente, con un cherry picking di tutti i poeti che hanno praticato la metapoesia in quegli anni. In fin dei conti, è un cantiere ancora aperto.
1 In primo luogo, a scopo empiricamente indicativo, si noti che contrariamente a «metapoesia», il termine «metateatro» possiede una voce nell’enciclopedia Treccani e nel GDLI (vol. X, p. 262). In secondo luogo, è facile constatare che sul metateatro, in aggiunta a contributi relativi a un autore o un gruppo di autori, esistono anche studi vasti e diacronici, come, limitandoci all’ambito italofono, francofono e anglofono, i seguenti: L. Abel, Metatheatre. A New View of Dramatic Form, New York, Hill and Wang, 1963, cfr. M. Schmeling, Métathéâtre et intertexte. Aspects du théâtre dans le théâtre, Paris, Lettres Modernes, 1982, cfr. F. Troisi, Il metateatro. Aspetti della drammaturgia inglese dal XVIII al XX secolo, Fasano, Schena, 1996, cfr. T. Kowzan, Théâtre miroir. Métathéâtre de l’Antiquité au XXIe siècle, Paris, L’Harmattan, 2006, cfr. M. Cambiaghi, Teatro e metateatro in Italia tra Barocco e Novecento, Milano, CUEM, 2008, e cfr. Il teatro nello specchio. Storia e forme della metateatralità in Italia dal Cinque al Novecento. Atti del Convegno, Ginevra, 5-6 maggio 2017, a cura di M. Sabbatini, Lecce, Pensa Multimedia, 2018.
2 Cfr. A. Bongiorno, La métapoésie italienne dans les années 1960 et 1970: théorie, stratégies d’énonciation et thèmes, lavoro inedito, tesi di dottorato diretta da Yannick Gouchan e Niccolò Scaffai, Aix-Marseille Université e Università degli Studi di Siena, 2023.
3 Sulla periodizzazione in questione, cfr. Poeti italiani del Novecento [1978], a cura di P.V. Mengaldo, Milano, Mondadori, 2021, pp. XLIII-XLIV, cfr. R. Luperini, Il Novecento, Torino, Loescher, 1981, pp. XV-XX, cfr. D. Piccini, Poesia italiana contemporanea e tradizione del Novecento, Milano, Principato, 2009, pp. 7-21, cfr. A. Afribo, A. Soldani, La poesia moderna. Dal secondo Ottocento a oggi, Bologna, il Mulino, 2012, pp. 133-154, cfr. C. Crocco, La poesia italiana del Novecento. Il canone e le interpretazioni, Roma, Carocci, 2015, pp. 89-93. Sulla creatività che contraddistingue questa fase, cfr. A. Berardinelli, La poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna, Torino, Bollati Boringhieri, 1994, p. 104 e cfr. S. Giovannuzzi, Un tempo di passaggio, in Gli anni ’60 e ’70 in Italia. Due decenni di ricerca poetica, a cura di S. Giovannuzzi, Genova, San Marco dei Giustiniani, 2003, pp. 9-17. Sui cambiamenti sociologici soggiacenti, cfr. P. Cataldi, La poesia, il canone, il mercato. Riflessioni sulla letteratura classica e la letteratura leggera, in Un canone per il terzo millennio. Testi e problemi per lo studio del Novecento tra teoria della letteratura, antropologia e storia, a cura di U.M. Olivieri, Milano, Mondadori, 2001, pp. 137-153, cfr. G. Mazzoni, Sulla storia sociale della poesia contemporanea in Italia, in «Ticontre», 8, 2017, pp. 1-26, cfr. D. Dalmas, La poesia nell’Italia del benessere, in Letteratura italiana contemporanea. Narrativa e poesia dal Novecento a oggi, a cura di B. Manetti, M. Tortora, Roma, Carocci, 2022, pp. 333-355, e cfr. D. Frasca, Tra neoavanguardia e sperimentalismo, ivi, pp. 356-371.
4 Su questa periodizzazione, cfr. N. Lorenzini, La poesia italiana del Novecento, Bologna, il Mulino, 1999, pp. 159-187, cfr. A. Afribo, Poesia contemporanea dal 1980 a oggi. Storia linguistica italiana, Roma, Carocci, 2007, cfr. Id., Poesia italiana postrema. Dal 1970 a oggi, Roma, Carocci, 2017, cfr. Poesia ’70-’80: le nuove generazioni. Geografia e storia, opere e percorsi, letture e commento. Selezione di contributi dal Convegno (Torino, 17-18 dicembre 2015), a cura di B. Manetti, S. Stroppa, D. Dalmas, S. Giovannuzzi, Genova, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto, 2016, cfr. A. Afribo, C. Crocco, G. Simonetti, La poesia contemporanea dal 1975 a oggi. Ricostruzioni e interpretazioni del contemporaneo, in «Ticontre», 8, 2017, pp. VII-XII; cfr. G. Simonetti, La letteratura circostante. Narrativa e poesia nell’Italia contemporanea, Bologna, il Mulino, 2018, pp. 139-226, cfr. M. Borio, Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000, Venezia, Marsilio, 2018, cfr. B. Dema, La critica della poesia contemporanea. Metodi, storia, canone (2016-2018), in «Allegoria», 78, 2018, pp. 92-113, cfr. R. Donati, Scenari di fine e d’inizio millennio, in Letteratura italiana contemporanea cit., pp. 387-406.
5 Principalmente, in ordine di età: Attilio Bertolucci (1911-2000), Giorgio Caproni (1912-1990), Vittorio Sereni (1913-1983), Franco Fortini (1917-1994), Andrea Zanzotto (1921-2011), Giovanni Giudici (1924-2011) e Amelia Rosselli (1930-1996).